Siamo giunti a ottobre ed io, in quanto creatura
del Piccolo Popolo, rido.
Rido nell’osservare zucche
lavorate nei vostri negozi, rido nel vedere le maschere e gli addobbi
stregoneschi nelle vetrine, rido all’idea di quei bambini che vanno casa per
casa, laddove qui in Italia siete riusciti a copiare alla perfezione la
festività americana (come a Pomezia, dove risiede Cronache dell’Insolito), e
pronunciare la ormai d’obbligo frase: dolcetto o scherzetto?
Siamo nel periodo che precede
Halloween, la notte a cavallo fra il 31 ottobre e la festa di Ognissanti, il 1°
di novembre; la notte delle streghe, quando le creature dell’ignoto
attraversano il sottile confine che le divide da noi e tutto è possibile.
Perché rido? Lecito chiedere,
cortesia rispondere.
Rido per l’ignoranza che la gran
parte di voi dimostra in prossimità di queste ricorrenze, ma non preoccupatevi,
non ho intenzione di fare di tutta l’erba un fascio. Tuttavia sono convinto che
se chiediamo in giro, la gran parte delle persone alla domanda “Cos’è
Halloween?” risponderà “Una grande festa che viene dall’America!”, oppure “La
festa dedicata ai mostri, la paura e il genere horror”.