lunedì 20 agosto 2012

Ho giocato quel libro!

di Brando il brownie


Negli ultimi anni il mercato ludico dei giochi da tavolo, dei videogame e dei giochi di ruolo è andato via via a ingrossarsi con titoli sempre nuovi. Anche se il boom del settore c’è stato fra gli anni ottanta e la metà dei novanta, i primi anni del ventunesimo secolo hanno assistito al susseguirsi di riedizioni, novità, espansioni e adattamenti di vario genere di vecchi e nuovi giochi.
Se ogni branca del mondo ludico vanta pietre miliari come Risiko, Monopoli, Dungeons & Dragons o Resident Evil, in grado di ispirare racconti e romanzi, è vero anche che da sempre la letteratura ha ispirato giochi per ogni gusto e genere.
Era l’inizio degli anni settanta quando un gioco di miniature con ambientazione fantastica, Chainmail, faceva la sua prima comparsa nel mondo dei wargame. Uno dei suoi creatori, Gary Gygax (che gli appassionati di D&D certamente conosceranno), aggiunse regole per gestire elementi fantasy – come elfi, nani, troll ecc. – ispirandosi principalmente al Signore degli Anelli, la maestosa opera di J. R. R. Tolkien; lo stesso termine vorpal, reso leggendario da D&D, è preso in prestito dalla poesia Jabberwocky contenuta in Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, di Lewis Carrol. Ma questo non è che un pallido inizio.